Recupero dei dati su tutti i supporti elettronici.

Metodo forense per il recupero dati cancellati per l’utilizzo valido per la prova giudiziaria

Non esiste propriamente una definizione ma una potrebbe essere:

“la scienza che studia l’identificazione, l’acquisizione, la conservazione, l’analisi e la documentazione del dato informatico per essere valutato in un processo giuridico”.

E’ una nuova branca dell’informatica forense che sta finalmente prendendo piede a causa dei sempre più numerosi crimini informatici.

Nell’ambito dell’informatica forense, la salvaguardia dei dati presenti sui supporti di archiviazione sottoposti a sequestro è di fondamentale importanza.

Il consulente tecnico o il perito, è colui che dovrà “congelare” questi dati e non alterarli in nessun modo, attraverso vari accorgimenti tecnologici. Il “computer forensic expert” è il termine utilizzato per identificare la figura professionale che si occuperà di “preservare, identificare, studiare ed analizzare i contenuti memorizzati all’interno di qualsiasi supporto o di un dispositivo di memoria”.

In ambito aziendale, per esempio, lo spionaggio industriale è un caso molto frequente di utilizzo non autorizzato di materiale informatico aziendale. Dove c’è necessità di chiarire questi fatti, la computer forensics è l’elemento base per scoprire l’attore del crimine informatico.

Ma non finisce qui, la computer forensics è importante anche nel mondo legale. L’avvocato, avente a che fare con le attività che comporta il mondo digitale (si pensi soltanto alla pedopornografia in rete), spesso deve ricorrere all’attività di un consulente tecnico o di un perito per analizzare e presentare in giudizio i dati conservati e trattati in formato digitale, sia in ambito civile, sia in ambito penale.

Un altro esempio possono essere le indagini difensive, dove nel raccogliere elementi di prova a discolpa del proprio assistito, si debba richiedere l’assistenza del consulente tecnico per la corretta acquisizione dei dati digitali